Gestire (e proteggere) le tue emozioni per restare concentrata sul lavoro anche in momenti difficili

Non è facile gestire le emozioni sul lavoro e restare efficace e concentrata quando "fuori" scoppia una crisi dopo l'altra.

Eventi esterni "critici" che toccano il tuo ufficio, la tua azienda, il tuo settore o addirittura il Paese o il mondo - dal licenziamento del tuo vicino di scrivania alla riorganizzazione aziendale, fino ad arrivare a guerre o pandemie - sembrano eventi estremamente diversi e dalla portata non comparabile. E lo sono.

Ma non sono poi così diversi se li guardi dal punto di vista dell'impatto emotivo che possono provocare. Su di te, innanzitutto, e poi sulle persone con cui lavori.

Quindi come mantenere concentrazione ed efficacia nonostante le emozioni e le preoccupazioni che cercano di prendere il sopravvento? E come gestire (e proteggere) le tue emozioni quando sul lavoro ci sono molti fattori che acuiscono lo stress emotivo?

Guarda il video o continua a leggere l'articolo per sperimentare 5 modi per gestire le emozioni sul lavoro anche quando una "crisi" - vicina o lontana - ti tocca e turba la tua serenità.


Come gestire le tue emozioni sul lavoro. Nonostante tutto

Oggi parliamo di come puoi gestirti tu al lavoro nel momento in cui una qualche situazione di crisi più o meno vicina ti provoca malessere, mancanza di concentrazione, preoccupazione, ansia.

E di come conciliare questo stato emotivo con una vita lavorativa che, magari, va avanti come se niente fosse, o peggio è a sua volta impattata dalla situazione critica in atto.

Il primo suggerimento è talmente ovvio che ce lo dimentichiamo sempre:

1. Riconosci gli impatti che la situazione sta avendo su di te, le tue emozioni e il tuo lavoro

Succede qualcosa di epico, là fuori, ma tu sei talmente concentrata sulle sue priorità, le tue scadenze e le tue urgenze, che ci metti dei giorni anche solo ad accorgerti di quello che sta succedendo.

O viceversa, l'evento X assorbe istantaneamente tutta la tua attenzione, diventa un pensiero fisso che ti accompagna in ogni momento della giornata, e quindi entri in una spirale di consumo di informazioni. Guardi il TG, leggi i giornali, segui i giornalisti su Instagram, …

Qualunque sia la tua reazione tra questi due estremi, o in mezzo, il punto è che una reazione c'è.

E non fai un favore a te stessa, né tanto meno alle persone che sono intorno a te, se ignori completamente quello che ti sta accadendo, e non sei consapevole che il tuo modo di comportarti e le tue reazioni alle cose che accadono possono essere alterati.

Quindi prima di tutto prenditi 5 minuti per renderti conto di che cosa ti sta succedendo e come ti stai sentendo rispetto a quello che succede fuori.

Una volta che lo sai sei pronta per fare la cosa fondamentale:

2. Stabilisci confini chiari (con te stessa e con gli altri)

Tu hai tutto il diritto di porre dei confini e stabilire dei paletti rispetto a quanto ti vuoi esporre allo stress e all'impatto emotivo di una situazione esterna.

E questi confini possono essere posti agli altri oppure a te stessa.

Porre confini a te stessa

Cosa vuol dire porre dei confini a te stessa? Vuol dire auto proteggerti da tutti quei comportamenti, che magari attui in modo un po' automatico, e che ti sovraespongono a emozioni e reazioni che sono "troppo" rispetto a quello che puoi - e vuoi - gestire in questo momento.

I modi possono essere infiniti. Puoi:

  • prenderti una pausa dai social media
  • scegliere un riferimento giornalistico a cui ti vuoi affidare e guardare solo quello, magari una volta al giorno
  • ritagliarti dei momenti di raccoglimento, di riflessione per te in cui staccare completamente da quello che succede fuori: qualche minuto di meditazione, una passeggiata, esercizio fisico, …

Insomma, ci sono un sacco di azioni che puoi smettere di fare o cominciare a fare per proteggerti e prenderti maggiormente cura di te e della tua emotività in questo momento.

Porre confini agli altri

Rispetto agli altri, per esempio, potresti volerti schermare da persone che sono molto propense al pettegolezzo, la polemica, la pontificazione socio-politica, virologica, militare o quello che è a seconda dell'argomento della crisi.
O anche che tendono a non avere filtri loro e a non mettere confini a se stessi, e quindi tendono a "vomitare" fuori la tutta la loro emotività, tutti i loro pensieri e tutte le loro ansie.

Come porre confini agli altri? Facendo delle richieste.

Puoi andare dal collega che alla macchinetta del caffè delizia tutti con le sue visioni su quello che sta accadendo e dire, con molta serenità:

"Io mi sono accorta che quando mi trovo in determinati discorsi mi sento nel modo X, e quindi sento il bisogno di limitare queste sensazioni durante la giornata lavorativa. Perciò ti chiedo la gentilezza - quando siamo tutti insieme, quindi ci sono anch'io, magari alla macchinetta del caffè - se per piacere puoi evitare di tirare fuori l'argomento X".

Lo so che stai già pensando: "No ma quello non mi darà mai retta", "Ma figurati…", "Mi risponderà 'Così ledi le mie libertà individuali!'".

Ok. Può essere. Ma può essere anche di no.
Il punto che tu non ne hai un'idea finché non ci provi.

Quando chiedi qualcosa nel modo giusto - non pretendi, non accusi, non polemizzi, semplicemente chiedi - è molto probabile che l'altra persona accolga la tua richiesta.

E se proprio non lo fa qual è la cosa peggiore che può succedere? Che si offenda per un giorno? Che ti eviti alla macchinetta del caffè?
Tanto meglio, se comunque quella persona in questo momento sta facendo delle cose che per te non vanno bene.

3. Fai rispettare i confini attraverso il feedback

Una volta che, eroicamente, sei riuscita a stabilire confini con le altre persone, l'altra cosa essenziale è farli rispettare.

Se il collega a cui hai chiesto di non mandarti le foto dal fronte continua a farlo, perché è distratto o chissà cosa, diglielo. Non lasciar cadere.

In altre parole, dagli un feedback tranquillo in cui chiarire cosa hai notato, dire come ti stai sentendo a fronte di questo e nuovamente chiedere ciò di cui hai bisogno.

4. Elimina i micro-fattori di stress sul lavoro

Un'altra cosa che puoi fare per proteggerti un po' e prenderti cura della tua emotività in questo momento è limitare o eliminare tutti quei fattori di stress che possono esserci in ufficio, e che sono talmente piccoli e banali che a volte neanche ci rendiamo conto che sono fattori di stress.

Per esempio:

  • le notifiche del cellulare continuamente accese.
  • le notifiche delle email, col pop up che ti esce e ti cattura lo sguardo qualunque cosa tu stia facendo.
  • la porta dell'ufficio spalancata in modo che chiunque passa s'affaccia e ti parla.
  • lo stato sempre Disponibile nel chattino aziendale, per cui ricevi continuamente messaggi.

Questo genere di cose non ci fa particolarmente bene, se non altro in termini di concentrazione, nemmeno quando siamo perfettamente serene e sul pezzo.

Ma nel momento in cui sei un po' provata, sopraffatta, magari un po' in ansia, avere questo continuo bombardamento di stimoli è assolutamente deleterio.

E ci vuole molto poco a evitarlo.

Se devi fare un'attività che ti richiede concentrazione - e ovviamente non ce l'hai questa concentrazione in questo momento - metti Occupato nel chattino.
Blocca lo slot nell'agenda.
Silenzia 'sto telefono.

Chi lo dice che non si può fare?

5. Usa con cautela il "come stai?"

Altro accorgimento, anche questo legato alle relazioni con gli altri, è di porre con cautela e rispondere con cautela alla domanda "come stai?".

Ci sono tante persone che usano il "come stai?" con una certa disinvoltura. E non c'è niente di male ovviamente.

Ma in una situazione di crisi di qualunque genere questi "come stai?" superficiali possono diventare un'arma a doppio taglio.

Vuoi veramente sapere come sta l'altra persona? Sei disposta ad accogliere qualunque cosa ti dirà? Magari carica di ansia, o di preoccupazioni che guarda caso sono le stesse che hai anche tu?

E allo stesso modo, la persona che ti chiede come stai vuole davvero ascoltare qualunque sia il modo in cui tu ti senti?

Non sempre è così.

Perciò in un momento difficile è molto più empatico e onesto evitare di fare domande che in realtà sono, appunto, più una forma di convenevoli che non domande vere, piuttosto che rischiare di infilarsi in una conversazione ad alto impatto emotivo che l'uno, l'altro o tutti e due in realtà non vi sentivate in grado di sostenere.


Quali altri modi conosci per gestire le tue emozioni sul lavoro?

Su come gestirti tu in una situazione di crisi, che può investire in maniera più o meno diretta il tuo lavoro, per oggi ti ho detto tutto.

Se tu hai sperimentato altre cose che per te hanno funzionato, scrivimi. Sarò felice di metterle insieme per farne magari un altro video o qualche altra risorsa che vada a beneficio di tutti.

E se ti interessa vedere altri video su come crescere in azienda in modo sostenibile per te e per gli altri valuta di iscriverti al mio canale. Ti aspetto!