Crescere in azienda ottenendo feedback utili dal tuo capo
Se non riesci a ottenere feedback utili dal tuo capo perdi un'opportunità preziosa di scoprire quali aspetti della tua leadership devi sviluppare o cosa sta frenando la tua carriera in azienda.
Certamente hai una tua idea di quali sono gli aspetti su cui avresti bisogno di lavorare per continuare a crescere. Ma è soltanto la tua idea, che peraltro potrebbe non essere del tutto oggettiva se - per caso - sei molto severa con te stessa o più insicura del necessario su certi aspetti del tuo lavoro.
Per questo è fondamentale che, oltre a farti della sana autocritica, tu riceva dei feedback dall'esterno. A cominciare dal tuo capo.
Ma che fare se il tuo capo è uno di quelli che dà feedback una volta l'anno (sempre se non trova il modo di evitarlo)?
O se, anche quando ti dà feedback (negativi o positivi), lo fa in modo poco preciso, con tanti giudizi generici e pochi spunti davvero chiari sugli aspetti su cui puoi lavorare per migliorarti?
O peggio ancora, se quando ti dà feedback è sbrigativo, tagliente, addirittura aggressivo?
Se hai un capo così magari rinunci a priori a chiedere un feedback.
Ma è un gran peccato, perché nel frattempo - inevitabilmente - continui a domandarti cosa pensa di te e a mettere in continua discussione i tuoi comportamenti.
In questo articolo parliamo di come chiedere un feedback al proprio capo in modo da ottenere spunti concreti e utili per la tua crescita. Anche se il tuo capo è uno di quelli poco "portati" per il feedback costruttivo.
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Come chiedere un feedback (utile) al proprio capo
Il modo in cui chiedi un feedback al tuo capo influenza, forse più di quanto credi, la qualità (e l'utilità) del feedback che otterrai.
Se chiedi semplicemente "Mi dai un feedback?", il (o la) tua responsabile, se accetta, farà quello che ha sempre fatto: ti darà un feedback nel modo in cui è capace di darlo.
Magari quando va tutto bene ti dice che sei bravissima, che si fida di te, che sei la migliore.
E questo è molto bello, ma in concreto cosa puoi farci con questo genere di feedback? Cosa puoi fare di più o meglio per evolvere ulteriormente? Non si capisce.
Oppure se qualcosa non va, magari non ti dice niente (che è la cosa peggiore) oppure ti dice solo cose generiche come "Così non va", o "Non sono soddisfatto" o "Mi aspettavo di più".
Ma tu come fai a sapere cosa si aspettava? E cosa sarebbe stato "di più"? Mistero. Nessun indizio concreto di cosa hai sbagliato nello specifico e di come puoi migliorarti per il futuro.
Affinché un feedback sia utile, invece, è necessario che contenga degli elementi ben precisi (che poi sono gli stessi che non dovrebbero mancare nei feedback che tu dai agli altri):
- le sue opinioni su di te (che sono, appunto, solo opinioni)
- in che modo queste opinioni sono, per lui o lei, positive o negative
- su che cosa basa queste opinioni: che cosa hai fatto o detto che gli fanno dire questo
- che cosa vorrebbe di diverso
E come fare per ottenere dal tuo capo un feedback che contenga tutti questi elementi?
Chiedere feedback su situazioni specifiche
Qualunque feedback del tuo capo altro non è che l'insieme delle sue opinioni (personali, soggettive) su qualcosa che hai fatto in una determinata situazione (osservabile e oggettivo).
Perciò, se il tuo capo tende a dare opinioni un po' vaghe, senza fare riferimento a esempi specifici, è utile che sia tu a definire chiaramente su cosa gli stai chiedendo un feedback: una situazione, un certo periodo, un progetto, e così via.
In questo modo eviterai che si discosti dalla realtà dei fatti e che attinga a giudizi (e pregiudizi) che magari risalgono alle prime impressioni che ha avuto su di te, o riguardano situazioni passate che non c'entrano nulla con quella che interessa a te in questo momento
In più, se il tuo capo è uno di quelli che ama sparare giudizi "assoluti" sulle persone, del genere "Tu sei così...", "La verità su di te è che..." o "Tu hai questo difetto...", non fa male sottolineare che quello che vuoi da lui è - appunto - solo una sua opinione.
Perciò, al posto del generico "Mi dai un feedback?", la prossima volta prova a chiedere:
- "Mi puoi dire il tuo punto di vista sul modo in cui ho affrontato la situazione X?"
- "Cosa ne pensi del comportamento che ho avuto nella situazione Y?"
- "Mi daresti la tua opinione sul modo in cui ho gestito Tizio nella situazione Z?"
Se circoscrivi chiaramente su cosa stai chiedendo un feedback, aiuti (e un po' costringi) l'altra persona a fare mente locale su una situazione ben precisa, e questo le rende più difficile rimanere sul vago o sparare giudici generici che non ti servono a niente.
Chiedere esempi puntuali
Se nonostante questo il tuo capo ti dà un feedback che suona più come un giudizio generico che non come un'opinione circostanziata, rilancia chiedendo esempi precisi dei comportamenti che ha osservato e che lo hanno portato a formare il suo giudizio.
In questo modo puoi ottenere dall'altra persona elementi concreti che ti aiutino a tradurre i suoi giudizi in spunti che puoi davvero usare.
Per esempio: hai chiesto "Mi daresti la tua opinione sul modo in cui ho gestito Tizio?" e ti ha risposto qualcosa tipo "È stato adeguato" oppure "Non mi convince del tutto"?
Allora puoi chiedere:
Cosa intendi con... (le parole che ha usato)?
Cosa significa per te "adeguato"? Cosa intendi quando dici "non convincente"?
E poi:
Mi puoi fare un esempio di situazione in cui mi sono comportata ... (nel modo che secondo lui è stato "adeguato" o "non convincente")?
Queste domande sono ciò che ti permetterà di ottenere un feedback realmente utile. Chiedendo queste precisazioni, infatti, scopri:
- quali sono i comportamenti su cui basa il suo giudizio. Che saranno per forza di cose solo una parte di tutti i tuoi comportamenti riguardo quella situazione
- cosa intende con certe parole ed espressioni. Che non è necessariamente quello che intendi tu con quelle stesse parole
E ora che hai scoperto tutte queste cose, quindi hai estratto tutto il "succo" estraibile dal feedback del tuo capo, cosa ci puoi fare?
Trasformare le aspettative (implicite) in richieste (esplicite)
A questo punto potresti avere la tentazione di chiuderla qui. Hai capito cosa ha notato dei tuoi comportamenti e in che modo li interpreta, quindi hai ottenuto quello che volevi, giusto?
In realtà ti manca un ultimo pezzo, che poi è il più importante di tutti, e cioè che cosa il tuo capo si aspetta che tu faccia per migliorare su questi aspetti (o migliorare ulteriormente, se è già soddisfatto).
Ti serve saperlo perché, anche in questo caso, tu non sei nella sua testa. E non necessariamente le azioni che vengono in mente a te per migliorarti sono in linea con quello che il tuo capo si aspetta.
Quindi, per non tirare a indovinare e non rischiare di investire tutte le tue energie in direzioni per lui irrilevanti, ti è utile estrarre, ancora una volta, il suo pensiero con delle domande.
Chiedi esplicitamente che cosa, secondo lui o lei, puoi fare per essere più "convincente" in una situazione analoga in futuro. O come puoi passare da un livello "adeguato" a uno di eccellenza.
Anche stavolta chiedi che ti faccia degli esempi, che sia concreto, che ti faccia capire cosa è importante per lui.
Alla fine di questa faticaccia, con un po' di fortuna, avrai davanti a te una strada chiara da percorrere per migliorare ed evolvere su questi aspetti.
"Filtrare" i feedback che ricevi
E se il feedback che ricevi ti demoralizza? Può succedere, purtroppo.
Ci sono persone (e capi) totalmente incapaci di riconoscere che le loro sono solo opinioni.
E che, quando danno un feedback negativo, ci lasciano tramortite, demoralizzate e con un appiccicoso senso d'inadeguatezza. Succede.
Per questo è sempre importante "filtrare" i feedback che ricevi dal tuo capo (così come da chiunque altro).
Ricorda sempre (e ripetilo come un mantra) che tutto quello che il tuo capo dice su di te è solo una sua opinione.
E questa opinione è basata solo su una piccola parte dei tuoi comportamenti.
Che a loro volta sono solo una piccola parte di tutto ciò che fai nel tuo lavoro, e soprattutto di ciò che sei. Come professionista e come persona.
Perciò vivi ogni feedback come uno strumento per migliorarti e per evolvere. Senza lasciare che il giudizio di una sola persona - per quanto "rilevante" per te - influenzi la percezione del tuo valore.
Pronta per chiedere un feedback costruttivo?
Puoi iniziare allenandoti a chiedere con sicurezza con il workbook Coltiva la tua assertività.
E con una sessione di coaching Prisma puoi prepararti, con il mio supporto, ad affrontare tutti i passaggi che ti servono per ottenere un feedback costruttivo anche dal capo meno portato: chiedere un feedback con assertività, accoglierlo e filtrarlo nel modo giusto, rispondere (a freddo) al feedback ricevuto. Il tutto sapendo con chiarezza cosa dire, come dirlo e cosa non dire per raggiungere i tuoi obiettivi di crescita e di carriera.