Perché potresti non avere mai pensato di scegliere i tuoi obiettivi di carriera
Ti chiedi mai dove sta andando la tua carriera? O è piuttosto lei che va per i fatti suoi e tu la rincorri?
Quando lavori in azienda spesso ti senti un po’ come su un binario.
Magari quando sei entrata, con un po’ di fortuna, qualcuno ti ha prospettato quali passi di carriera avresti potuto aspettarti nel futuro.
E se sei ancora più fortunata il tuo capo ha a cuore la tua crescita e ti fa proseguire sulla strada che ti è stata promessa.
Ma cosa fare quando la strada su cui ti ritrovi a un certo punto smette di essere quella che corrisponde ai tuoi reali desideri?
Oppure quando, nonostante le promesse iniziali, il tempo passa ma non succede niente?
Per non parlare del caso in cui quando sei entrata nessuno ti ha prospettato alcunché, e adesso il tempo passa e nessuno continua a preoccuparsi della tua crescita.
Qualunque sia la tua situazione, l’unico modo per avere una carriera che rifletta veramente chi vuoi diventare, quale impatto vuoi creare con il tuo lavoro e anche che tipo di vita vuoi vivere, è scegliere tu i tuoi obiettivi.
Perché scegliere (proprio ora) i tuoi obiettivi di carriera
Nel video di oggi parliamo di come scegliere i tuoi obiettivi di carriera quando lavori in azienda. E la prima questione da trattare è perché dovresti darti degli obiettivi di carriera se lavori in azienda.
I motivi secondo me sono tre:
- primo, perché non è affatto detto che qualcuno ci penserà per te
- secondo, perché non è affatto detto che gli obiettivi di carriera che qualcun altro – tipo il tuo capo – penserà per te, siano coerenti e allineati con chi tu vuoi diventare in azienda e che genere di persona vuoi diventare nella tua vita e nel tuo futuro
- terzo, perché per prendere oggi decisioni inerenti alla tua carriera devi sapere in che direzione vuoi andare nel futuro. Come fai altrimenti a decidere se un cambio di posizione, una promozione o una posizione in un’altra azienda sono decisioni giuste per te in questo momento?
Scegliere i tuoi obiettivi di carriera quando lavori in azienda, senza attendere che sia lei a farlo per te, significa assumerti la responsabilità della tua realizzazione professionale e personale.
3 aspetti da analizzare per scegliere i tuoi obiettivi di carriera
1. La tua visione di lungo termine
La prima cosa a cui pensare, la più importante di tutte, è la tua visione (professionale e anche personale) di lungo termine:
- Chi vuoi essere fra dieci anni?
- Com’è la tua giornata ideale?
- Dove vivi?
- Con chi vivi?
- Come è fatta la tua famiglia?
- In che modo trascorri il tuo tempo?
- Che peso ha il lavoro nella tua vita quotidiana?
- Quali passioni coltivi?
- Come ti prendi cura di te?
Farti queste domande, che forse non sei abituata a farti, è fondamentale per mettere a fuoco che genere di futuro vuoi. Non soltanto dal punto di vista professionale, ma a tutto tondo.
Perché è vero che il lavoro è la componente più grande, in termini di tempo, della tua giornata da sveglia, ma questo non vuol dire che il lavoro possa essere un’entità completamente staccata dai tuoi desideri personali.
Quindi sapere il tipo di vita che desideri è fondamentale per capire che tipo di direzione imprimere oggi alle tue scelte di carriera.
Per esempio: se vuoi un futuro in cui hai la libertà di organizzare la tua giornata lavorativa, e la possibilità di coordinare persone da dove vuoi e nella forma che vuoi, e hai anche tanto spazio e tempo da dedicare a te stessa, alla tua famiglia, alle cose che ti piacciono, ecc…
Ecco, probabilmente ti devi chiedere se l’azienda in cui ti trovi, che magari è molto vecchio stampo e non concepisce lo smart working neanche sotto COVID, possa essere un luogo in cui una figura come la tua – manager che però se ne sta a lavorare da casa – sia mai concepibile.
E se quello non è il posto giusto magari puoi cominciare da oggi a chiederti in quale realtà ti dovresti spostare. O addirittura quali altre competenze potresti acquisire che ti potrebbero permettere di cambiare settore o cambiare completamente tipo di lavoro per raggiungere la visione che hai.
2. Il tuo stile di lavoro ideale
Un’altra cosa fondamentale da chiederti, nel definire i tuoi obiettivi di carriera, è qual è lo stile di lavoro che veramente ti piace e ti permette di esprimere i tuoi talenti:
- Hai bisogno di autonomia come hai bisogno dell’aria?
- Ti piace la varietà?
- Sei portata per il coordinamento, per le relazioni, per la risoluzione dei problemi?
- O viceversa se una che ama i lavori di approfondimento, di profondità, di analisi?
E poi ci sono altri aspetti:
- Ti piace stare in ufficio?
- Ti piace il contatto quotidiano con i colleghi e magari anche con altri dipartimenti?
- O sei una che ama lavorare in solitaria e preferisce se può anche starsene a lavorare da casa?
- Ti piace viaggiare? Vuoi spostarti molto?
- Oppure vuoi una certa stabilità, e sapere che tutti i giorni avrai la tua scrivania dove puoi mettere la tazza con le tue penne?
- Senti il desiderio di esposizione? Vuoi essere molto visibile in azienda? O ti piace stare ritirata?
Queste e tante altre domande sul modo in cui ti piace lavorare sono fondamentali per capire veramente qual è il tipo di progressione di carriera che fa per te.
Che non è detto sia la stessa idea di carriera che l’azienda ha per te.
Per esempio, se sei molto portata per la gestione dei progetti, la pianificazione, l’organizzazione, la facilitazione di relazioni, forse un’area aziendale in cui si lavora sull’analisi, sulla specializzazione e sulla profondità non è il posto giusto per una carriera soddisfacente.
E dove magari – con un po’ di fortuna – si accede a una posizione manageriale solo molto avanti nel tempo e dopo una lunghissima gavetta.
Allo stesso modo, non è detto che tu debba ostinarti a fare un lavoro di gestione di progetti e di coordinamento se invece sei un’amante della specializzazione tecnica. E potrebbero esistere, nella tua azienda o in altre, tante opportunità di crescita in posizioni legate a una expertise forte dal punto di vista tecnico.
3. Le tue competenze
Terzo aspetto, valuta quanto le tue competenze sono già mature rispetto alla direzione in cui vuoi andare nella tua visione.
Questo per un motivo molto pratico: se nella tua visione tu vuoi essere la proprietaria di un’azienda che si occupa di un settore in cui non hai mai lavorato nemmeno un giorno, significa che hai dieci anni tempo per fare tutto:
– acquisire le competenze di base
– fare tutta la strada necessaria per diventare esperta
– acquisire competenze imprenditoriali
– e poi creare la tua società
Se invece il tipo di crescita che vuoi è manageriale, ti puoi chiedere a che punto sei nella maturazione delle tue competenze di leadership.
- Quanto sei capace di dare feedback in modo efficace e costruttivo senza terrorizzare gli altri?
- Quanto sai effettivamente delegare?
- Quanto sei facilitare le relazioni?
- Quanto sai gestire un capo molto esigente senza morire tu di lavoro o far morire il tuo team?
- Quanto sai gestire eventuali situazioni di disaccordo, incomprensione o conflitto?
- Quanto sai pianificare e organizzare il lavoro in modo sostenibile?
Tutte queste domande ti servono per capire qual è il gap eventuale che hai bisogno di colmare per raggiungere la tua visione del futuro, e di conseguenza inserire queste azioni di “riempimento” all’interno del piano d’azione che ti permetterà di raggiungerla.
(Occhio però a non cadere nella sindrome dell’impostore. Perché valutare la maturità delle tue competenze non vuol dire quanto sei vicino all’essere la massima esperta mondiale su ciascuna di queste materie!)
Dall’analisi a scegliere obiettivi di carriera allineati ai tuoi desideri
Una volta che hai chiara la tua visione professionale e anche personale, il tipo di lavoro e lo stile di lavoro che ti fanno felici e le competenze che hai già e che ancora ti serve di acquisire, sei pronta per scegliere i tuoi obiettivi di carriera.
E per definire i tuoi obiettivi ti propongo ancora una volta di partire dalla tua visione. Riparti dalla visione che hai dipinto di qui a dieci anni, e ragiona a ritroso. Cioè chiediti:
Se fra dieci anni voglio essere lì…
- a che punto devo essere arrivata fra cinque anni?
- quali cambiamenti devo avere messo in atto?
- cosa mi serve di avere già realizzato?
E poi fatti la stessa domanda a tre anni. A due se vuoi. A uno.
Se ragioni in questo modo e trasformi una visione molto lontana in un percorso di realizzazione dei tuoi desideri, diventa più semplice trasformare la visione in obiettivi.
Quindi definisci i tuoi obiettivi di qui a un anno, in maniera estremamente chiara e puntuale, e poi prova a fare lo stesso anche per gli orizzonti temporali un po’ più lontani.
Ragiona sui tuoi obiettivi a tre anni. Sui tuoi obiettivi a 5.
Lancia il cuore oltre l’ostacolo e ipotizza degli obiettivi a dieci anni.
Ti sembrerà difficile. Molto difficile. E magari anche un po’ inutile. Ma ti assicuro che non è così.
Perché quando metti a fuoco quello che vuoi veramente (la tua visione) e metti a fuoco anche come raggiungerla (quindi i passi concreti necessari per raggiungerla) è come se avessi già fatto un pezzo di strada.
Perché hai trasformato qualcosa di nebuloso, lontano, che tante volte ti può sembrare impossibile, in dei passi chiari, definiti e sulla carta perfettamente raggiungibili.
E questo ti predispone a un atteggiamento mentale molto più pragmatico e deciso di quello che non avresti se semplicemente continuassi a sospirare su un generico desiderio lontano e non ti chiedessi mai con quali passi realistici potresti raggiungerlo.
Dagli obiettivi alle azioni: definire un piano concreto e sostenibile
Ultimo step di questa epica fatica che ti sto facendo fare: definisci un piano per raggiungere i tuoi obiettivi.
Gli obiettivi infatti sono il cosa vuoi ottenere, ma il piano d’azione è il come.
Nel tuo piano d’azione inserirai, chiaramente, azioni – quindi cose che devi fare tu e tu sola per avvicinarti al tuo obiettivo – ma non solo. Puoi anche inserire delle azioni che sono legate a dotarti di forme di supporto di vario tipo.
Per esempio in termini di risorse: se tra i tuoi obiettivi c’è quello di sviluppare delle nuove competenze che ti avvicineranno a fare un cambiamento professionale in futuro, chiaramente delle risorse saranno corsi di formazione, libri, eventi a cui partecipare che ti possono aiutare in quella direzione.
Altre azioni possono essere legate alla richiesta di supporto ad altre persone.
Per esempio puoi individuare un mentore. Oppure puoi chiedere a persone della tua vita di aiutarti a restare sulla strada giusta e non perdere di vista i tuoi obiettivi. Oppure puoi chiedere il supporto di figure professionali specifiche.
Infine nel tuo piano d’azione potrebbe – e forse dovrebbe – esserci un po’ di spazio dedicato anche alla tua mentalità, al tuo mindset. Al modo in cui vedi te stessa e i tuoi desideri e a quanto ti senti in grado effettivamente di realizzarli.
Perché è certo che se anche ti dipingi una visione molto chiara e fai lo sforzo di trasformarla in obiettivi concreti, se continui a dirti “questa cosa è impossibile”, “non ce la farò mai”, “non sono in grado”, di sicuro non ci riuscirai.
Eccoci qua. Adesso hai il tuo piano d’azione per cui l’unica cosa che ti manca da fare è cominciare subito.
Qual è la prima cosa che farai?