
Ti capita mai di arrivare a fine giornata pensando: "Non sono riuscita a fare nulla di quello che volevo fare?".
O di andare a dormire col rimpianto che, anche oggi, non hai fatto movimento, giocato un po' con i tuoi figli o telefonato a quell'amica?
Se sei una donna manager in azienda - o aspiri a diventarlo - avrai pensato almeno una volta che, per crescere, all'equilibrio vita-lavoro ci devi rinunciare. Ma è davvero così?
In questo articolo vediamo cinque aspetti su cui puoi lavorare per realizzare l'equilibrio che sogni. Con strategie pratiche, spunti di mindset ed esempi reali di mie clienti che sono passate dall'essere a un passo dal burnout al trovare il loro modo di essere leader senza rinunce.
Equilibrio tra lavoro e vita privata: impossibile per una donna manager?
Per molti anni ho pensato che lo fosse. Mi sembrava normale svegliarmi alle 6 per finire un documento, mangiare un panino continuando a lavorare e uscire alle 21 quasi tutte le sere.
Finché, un bel giorno, la mia schiena ha dato forfait e mi ha costretto a fermarmi. Solo allora ho scoperto che
il motivo principale per cui non ero mai riuscita a contenere il lavoro entro margini sostenibili, era che non ci avevo mai davvero provato
Avevo perso un sacco di tempo a dare la colpa al tipo di lavoro, ai superiori esigenti, ai clienti impossibili… senza accorgermi di tutte le cose che avrei potuto fare - e non facevo - per stabilire confini sani e proteggerli.
Perciò, prima di costringerti a scegliere tra carriera e qualità della vita - o decidere che l'unico modo modo per conquistare un equilibrio sia fuggire dal tuo attuale lavoro - domandati:
cosa posso fare io per raggiungere (e proteggere) l'equilibrio vita-lavoro giusto per me?
Perché c'è sempre qualcosa che puoi fare, anche quando il carico di lavoro è impossibile o il tuo ruolo indispensabile. E anche quando il tuo obiettivo è fare carriera in azienda.
Cinque passi per raggiungere il tuo equilibrio vita-lavoro
Scegli obiettivi che ti entusiasmano
Ti è mai successo di darti vincoli rigidi - camminare tutti i giorni! mangiare sano! uscire alle 18! - e poi sentirti una schifezza perché non riesci a rispettarli?
Capire cosa significa davvero 'equilibrio' per te, senza aderire a modelli imposti o ideali irraggiungibili, è il primo passo.
Non c'è una ricetta che dice "se sei una donna manager, fai così".
Per scegliere gli obiettivi giusti per te, parti dalla tua definizione di equilibrio tra lavoro e vita privata:
- quando ti senti serena?
- in quali condizioni riesci a sentirti connessa a livello fisico, mentale, emotivo?
- cosa ti permette di staccare la testa dal lavoro nel tempo libero?
Stabilisci i tuoi confini non negoziabili
Come funzioni tu?
- darti regole e abitudini rigide ti aiuta a restare sulla strada giusta, o ti fa sentire ingabbiata?
- adattare confini e routine al momento ti dà sicurezza o è il modo migliore per perderti?
Solo tu puoi sapere di quali confini hai bisogno e quali sono i modi più efficaci per te per rispettarli e proteggerli.
Laura - dirigente in una società di consulenza - ha trovato la quadra quando ha definito due confini non negoziabili: uscire al massimo alle 18.30 e prendere sempre una boccata d'aria in pausa pranzo, anche solo per 20 minuti. E si è impegnata a rispettarli a ogni costo anche nei periodi di lavoro intenso.
Questa rigidità la aiuta a non perdere la bussola e le dà la sensazione, a fine giornata, di aver dato la priorità a se stessa nonostante tutto.
Per Valeria - responsabile di area in una grande azienda - la soluzione ideale è stata la flessibilità. Nei periodi di picco si dà confini più morbidi (salvo quello, inderogabile, dello spegnere il telefono di lavoro appena esce dall'ufficio). Poi, superato il picco, fa un periodo di recupero intenzionale in cui esce un'ora prima tutti i giorni.
In questo modo si è liberata dall'ansia di "dover" tenere in piedi un equilibrio ideale anche quando è troppo difficile, ma si assicura di avere sempre - nel tempo - spazio per sé e le cose a cui tiene.
Per trovare la tua 'ricetta' ideale, chiediti:
- quali confini ti portano i maggiori benefici?
- a cosa non vuoi rinunciare mai, nemmeno nei periodi più impegnativi?
- qual è il modo più funzionale per te per gestire i tuoi confini?
Gestisci la tua agenda con intenzione
Quante volte ti sei sentita in balìa delle riunioni fissate da altri, delle telefonate continue o delle interruzioni mentre cercavi di concentrarti su un lavoro importante?
Se vuoi proteggere i tuoi confini, la prima cosa da fare è riprenderti il controllo della tua agenda. E non so se hai bisogno di sentirtelo dire, ma hai tutto il diritto e il potere di farlo anche se sei una donna manager con tante responsabilità.
Ti propongo 3 idee da cui prendere spunto:
- blocca il tempo che vuoi dedicare a te stessa e alle persone che ami
- scegli X ore a settimana da dedicare alle attività più strategiche o che ti richiedono più concentrazione, e blocca anche quelle
- individua i momenti della giornata in cui sei più produttiva, concentrata e lucida, e difendili da riunioni e altre interruzioni
Roberta - project manager in una multinazionale - "funziona" meglio nella prima metà della mattina e il pomeriggio dopo le 16. Quindi:
• blocca l'agenda fino alle 9 e dalle 18 in poi perché quello è il suo tempo personale
• fa il massimo per dirottare riunioni e telefonate su orari diversi - e pianifica nelle sue fasce di maggiore produttività le attività che le richiedono maggiore concentrazione
• tra le 14 e le 16 si dedica ai collaboratori, che (salvo emergenze) possono sottoporle domande, dubbi o output solo in quello slot. Così evita le interruzioni continue e insegna alle sue persone a organizzare meglio il proprio lavoro
Avere chiari questi confini - e averli chiariti agli altri - le permette di rispettarli nella maggior parte dei giorni. E da quando ha introdotto questi cambiamenti ha visto un miglioramento enorme nella sua capacità di concentrazione e nel livello di energia che le rimane a fine giornata.
Ora pensa alla tua situazione: quali di queste idee potrebbero aiutarti a riprendere il controllo della tua agenda?
Impara a dire di no senza sensi di colpa
I confini non servono a molto, se sei pronta a capitolare alla prima convocazione che appare in Outlook.
Se vuoi proteggere il tuo equilibrio tra lavoro e vita privata, scegli di dire i No necessari per tutelare i confini che ti sei data.
E se "dire di no" è la cosa che ti riesce più difficile, ti propongo di lavorarci in 2 modi: uno pratico e uno legato al tuo mindset.
1. SOSTITUISCI IL "NO" CON IL "SÌ, SE..."
Come puoi rendere quello che ti viene chiesto più compatibile con le tue esigenze?
Come puoi "giocare" con le variabili di tempo, priorità, risorse o perimetro per proporre una soluzione alternativa che ti permette di dire Sì senza superare i tuoi confini?
Per esempio, se il capo fa una richiesta poco sostenibile come consegnare un report su 3 argomenti entro domani, puoi rispondere:
- "Posso completare il report così come lo chiedi con 1 giorno in più"
- "Posso farti avere la prima parte per domani, e le rimanenti per giovedì"
- "Posso farlo mettendo in pausa l'attività X: sei d'accordo?"
Se ti stai dicendo "questo con il mio capo non è fattibile", ti sarà più utile il secondo modo per riuscire a dire più no.
2. SCOPRI - E SMONTA - I TUOI PRECONCETTI SUL DIRE DI NO
Quando non riesci a essere assertiva anche se, razionalmente, vorresti, è perché coltivi un qualche preconcetto che ti rende quei "no" poco appetibili - o poco nelle tue corde.
- Cosa ti dici ogni volta che vorresti dire no, e invece dici si?
- Quali connotazioni negative associ a "quelli che dicono no"?
Per liberarti da questa gabbia invisibile - e riuscire a proteggere i tuoi confini senza sentirti un'egoista scansafatiche - hai bisogno prima di tutto di riconoscere i tuoi preconcetti. E per riuscirci puoi scaricare la risorsa gratuita che ho creato per te ↓
Concentrati sull'impatto invece che sul sacrificio
Ci hanno cresciuto con l'idea che il lavoro è sacrificio e che il merito si misura con la fatica profusa.
Ma siamo proprio sicure che sia così?
Per realizzarti nel lavoro senza rinunciare al tuo benessere, hai bisogno di riconsiderare con sguardo critico questi schemi e accogliere l'idea che
ciò che conta davvero non è quanto sacrificio fai, ma quale impatto concreto produci
E l'impatto che crei non dipende dal tempo in cui stai incollata alla scrivania, o da quanto tardi torni a casa dopo una trasferta.
Piuttosto dipende da quanto:
- sai delegare con fiducia ai tuoi collaboratori, lasciando che imparino e crescano a loro volta e liberando il tuo tempo per attività più strategiche
- riesci a dire no a richieste non prioritarie, non urgenti o delegabili - per lasciare spazio a quelle davvero importanti
- ti prendi cura del tuo benessere emotivo, mentale e fisico. Perché se sei costantemente esaurita, sopraffatta o con la salute a pezzi, come fai a pensare con lucidità o a guidare le tue persone con entusiasmo?

(Ri)trova oggi il tuo equilibrio vita-lavoro
Raggiungere - e proteggere nel tempo - l'equilibrio tra lavoro e vita privata giusto per te non è qualcosa che ottieni schioccando le dita. Ti servono:
- chiarezza nel definire i tuoi obiettivi di equilibrio
- consapevolezza nello scegliere i confini più importanti per te, e il modo più funzionale per tutelarli
- assertività nel comunicare agli altri i tuoi confini (anche nelle situazioni scomode)
Ma questo non rende l'equilibrio vita-lavoro un obiettivo irraggiungibile. La cosa importante è fare un primo passo concreto: da dove vuoi iniziare per riportare la tua vita e il tuo lavoro all'equilibrio giusto per te?
Per passare all'azione puoi partire da due risorse gratuite che ho creato per te:
- lo Spantanometro, con cui puoi "mappare" preconcetti e convinzioni che vanno in onda nella tua testa quando vuoi fissare confini più chiari - e capire su cosa lavorare per sbloccarti
- il workbook Coltiva la tua assertività, che ti aiuta a scegliere le parole giuste per difendere i tuoi confini in modo assertivo ed empatico insieme.
E se vuoi il mio aiuto, prenota una call esplorativa gratuita. Insieme possiamo capire:
- qual è l'equilibrio vita lavoro che ti farebbe sentire appagata
- cosa, finora, ti ha impedito di raggiungerlo
- come puoi superare gli ostacoli (interiori e/o esterni) che ti frenano
E potrai scegliere il primo passo da fare per realizzare l'equilibrio che sogni.