Ti svegli mai pensando "Non ce la faccio più"? O con la sensazione di oppressione, ansia o rassegnazione al pensiero di affrontare un'altra giornata di lavoro?

Se ogni mattina il tuo primo pensiero è che vorresti essere altrove, è naturale chiederti se sia giunto il momento di lasciare un lavoro che ti fa stare male. Ma è davvero la soluzione giusta per te?

In questo articolo vediamo come affrontare questa situazione con lucidità, esplorando le opzioni che hai e i passi da compiere per fare una scelta consapevole.

Preferisci guardare o ascoltare? Vai al video ↓
(se non lo vedi qui sotto, aprilo su YouTube)


Quando lasciare un lavoro che ti fa stare male?

Dal mio punto di vista ci sono 4 situazioni in cui cambiare lavoro (all'interno della stessa azienda o altrove) è la scelta migliore - se non l'unica possibile:

1 - Il tuo lavoro è incompatibile con i tuoi obiettivi personali

Fai ore di viaggio ogni giorno - o lavori a centinaia di chilometri - e ti restano briciole di tempo per chi ami.
Vuoi (o devi per ragioni mediche) concentrarti sulla tua salute, ma fai orari assurdi e sopporti un livello di stress fisico o mentale incompatibile con il tuo benessere.

A volte puoi fare qualcosa per ridurre queste incompatibilità: chiedere un trasferimento, orari flessibili, lo smart working. O imparare a porre confini chiari e a rispettarli a ogni costo.

Ma se le hai già provate tutte, e senza successo? Cambiare lavoro può essere il modo per riallineare i tuoi obiettivi personali e di carriera.

2 - Hai capito che vuoi fare altro nella vita

Non sempre il malessere sul lavoro è causato da fattori esterni. A volte, la sofferenza nasce dal negarti - giorno dopo giorno - ciò che vuoi veramente.

Quando capisci che il lavoro che ti farebbe sentire realizzata è un altro, cambiare carriera e perseguire i tuoi obiettivi è la decisione più sana che puoi prendere.

3 - Sei vittima di abusi o pratiche illegali

Molestie, discriminazioni, mobbing, atti di bullismo, gaslighting, inadempienze contrattuali, coinvolgimento in attività illegali - questi sono tutti ottimi motivi per abbandonare il tuo lavoro, e anche in fretta.

Vista la delicatezza di queste situazioni, è essenziale farlo tutelando i tuoi diritti e il tuo futuro, attraverso un supporto legale che ti assista nella transizione e nell'eventuale denuncia dei fatti.

4 - Non ce la fai più

A volte, semplicemente, non puoi più andare avanti. Non importa se ci sarebbero margini di manovra. O se chi ti sta intorno non capisce cosa ci sia di così intollerabile nella tua situazione.

Quando il malessere legato al tuo lavoro raggiunge l'apice (o addirittura si manifesta con sintomi fisici o psicologici come ansia o depressione) il tempo delle valutazioni razionali o delle liste di pro e contro è finito.

Se ti trovi in questa situazione, ascoltati. Datti tempo. Cerca modi per ridurre lo stress e recuperare un po' di lucidità.

E se la risposta che senti "giusta" dentro di te rimane sempre la stessa, fallo e basta: lascia quel lavoro che ormai, per te, è diventato tossico. Perché nessuno può decidere per te cosa sia meglio per la tua felicità e il tuo equilibrio.

Lasciare un lavoro che ti fa stare male non è un fallimento, ma un atto di coraggio e di cura verso te stessa


Come lasciare il lavoro in sicurezza

Hai deciso di lasciare un lavoro tossico? Organizza con cura la transizione per non ritrovarti in una situazione ancora più stressante.

Preparati finanziariamente

  • Considera le spese extra che sosterrai nella ricerca di un nuovo lavoro (trasferte, consulenze) e gli eventuali investimenti necessari per acquisire nuove competenze o arricchire il tuo profilo in vista della nuova posizione a cui ambisci.
  • In più, se lasci il tuo lavoro senza averne un altro:
    • costruisci un cuscinetto di risparmi dedicati che copra almeno 6-12 mesi
    • ottimizza le spese eliminando sprechi, riducendo gli sfizi o rinegoziando mutui e prestiti
    • valuta modi per monetizzare le tue competenze nel breve termine, per esempio con collaborazioni o attività come freelance

Cerca un supporto specializzato

  • Lasci una situazione tossica? Consulta un avvocato esperto in diritto del lavoro per tutelare i tuoi diritti.
  • Non hai le idee chiare su cosa cercare o come (ri)orientare la tua carriera verso ciò che desideri davvero? Un percorso di coaching può aiutarti.
  • La situazione al lavoro ha esaurito le tue risorse mentali ed emotive? Valuta un sostegno psicologico per recuperare l'equilibrio e affrontare i prossimi mesi con fiducia.

Attiva la tua rete

  • Non fare l'eroina: una transizione è impegnativa dal punto di vista mentale ed emotivo, perciò chiedi supporto alla famiglia e agli amici.
  • (Ri)attiva il tuo network professionale per intercettare nuove opportunità al di là di ciò che puoi trovare rovistando negli annunci di lavoro.


E se non vuoi (o non puoi) lasciare un lavoro che ti fa stare male?

Ci sono tanti motivi per cui lasciare il tuo lavoro non è - o non è ancora - la soluzione al tuo malessere. Per esempio:

  • soffri alcuni aspetti (problemi relazionali, politiche che non condividi, ...), ma ami quello che fai e sai che trovare la stessa soddisfazione altrove non sarebbe facile
  • le condizioni che questo lavoro ti offre (retribuzione, benefit, logistica, flessibilità) sono ottimali per te e la tua famiglia, e non vuoi rinunciarci
  • sospetti che il tuo malessere nasca da dinamiche che tendi a ripetere (perfezionismo, paura del confronto, difficoltà a mettere confini), perciò temi che cambiare non ti proteggerebbe dal rischio di ritrovarti, altrove, nelle stesse situazioni

Quando una parte di te sogna di lasciare quel lavoro che ti fa stare male, ma tutte le altre la pensano diversamente, puoi sentirti impotente e scoraggiata. Ma c'è una buona notizia: hai ancora due opzioni tra cui scegliere.

Che fare quando il lavoro ti fa stare male? Lasciare, cambiare quello che non ti piace, cambiare prospettiva


Come convivere - bene - con il lavoro che hai

... ed evolvere con leader e come persona nel frattempo.

Cambia ciò che non ti piace nel tuo lavoro

Puoi scegliere di investire le tue energie per migliorare la situazione attuale. Per esempio:

  • chiedere nuovi progetti e responsabilità per trovare gli stimoli che ora ti mancano, o esprimere talenti e attitudini finora frustrati
  • affrontare i problemi relazionali irrisolti, per interrompere il rimuginìo e migliorare un clima poco sereno
  • chiedere ciò che meriti, che sia un aumento o una promozione
  • allenarti a essere più assertiva, per dire la tua più spesso, arginare le richieste in eccesso, avere maggiore impatto sulle decisioni
  • chiedere più supporto al tuo capo - o dargli un feedback chiaro se è parte del problema
  • stabilire confini chiari (e rispettarli), per proteggere il tuo tempo libero e il tuo benessere emotivo - e fugare il rischio di burnout

Lavorare su questi aspetti può migliorare radicalmente la situazione e anche farti evolvere in una leader più efficace e sostenibile. In più, queste competenze ti torneranno utili se dovessi scegliere di cambiare lavoro in futuro.

Cambia il tuo modo di vedere le situazioni

Spesso il nostro malessere nasce per il 20% da ciò che accade, e per l'80% dal modo in cui lo interpretiamo e - di conseguenza - sentiamo.

Pensa al caso di un capo irascibile o dai modi sgarbati. Tu interpreti i suoi atteggiamenti come segnali inconfutabili che non ti rispetta, non ti stima, non vuole darti spazio. E per via di questa interpretazione, soffri ogni occasione di confronto ed eviti di esporti con proposte o richieste. Danneggiando, di fatto, le tue opportunità di crescita.

Ma cosa ti dice che i suoi comportamenti nascano da questo? Con chi altro lo fa? E in quali casi non lo fa? Quali altre spiegazioni potrebbero esserci?

Sforzarti di mettere in discussione la tua lettura automatica delle situazioni - quella che ti provoca sofferenza - e accogliere altri punti di vista e possibilità, può aiutarti a:

  • vivere con più leggerezza ciò che non ti piace del tuo lavoro
  • lasciar andare il rimuginìo e il risentimento
  • essere più efficace nel tuo ruolo, perché non ti lasci condizionare dal contesto


Il primo passo da fare se il tuo lavoro ti fa stare male

Prima di prendere qualsiasi decisione, il passo fondamentale è capire cosa vuoi e cosa ti serve davvero per sentirti serena e realizzata. Chiediti:

1. Cosa mi manca nel mio lavoro attuale?
2. Quali sono i miei valori non negoziabili?
3. Come immagino il mio lavoro ideale?

Prenditi tempo per riflettere e ascoltare i tuoi bisogni. E poi valuta tutte le opzioni.

Se ti senti confusa, parti dal workbook gratuito Bussola: ti aiuterà a fare luce su ciò che vuoi veramente e ad assicurarti di considerare i tuoi desideri (e non solo la voglia di fuggire) nella tua decisione.

E se vuoi un aiuto per affrontare la scelta con lucidità e fiducia, con Focus possiamo mettere a fuoco la strada giusta per te, definire un progetto di cambiamento chiaro e un piano sostenibile per realizzarlo.