Staccare dal lavoro per lavorare e vivere meglio
Forse te lo dici da sola, che non dovresti pensare al lavoro nel tuo tempo libero. O forse te lo dicono le persone intorno a te.
In ogni caso, sotto sotto lo sai che non è molto sano pensare al lavoro sempre, in tutte le tue serate libere, in tutti i weekend e anche quando dormi.
E allora come mai non riesci a staccare la testa dai pensieri di lavoro?
In questo articolo parliamo dei (veri) motivi per cui fatichi a staccare dal lavoro e di cosa puoi fare concretamente per ritrovare un sano equilibrio e vivere la tua leadership in modo più sostenibile.
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Perché non riesci a staccare dal lavoro nel tempo libero
Se non riesci mai a staccare dal lavoro nel tempo libero, il problema non è che non sai come farlo materialmente: sai come staccare il telefono e come non accendere il pc durante il weekend.
Pensi sempre al lavoro perché ti dici delle cose che rendono il proposito di staccare dal lavoro molto difficile o poco interessante.
In altre parole, coltivi dei preconcetti che ti impediscono di vivere il riposo con serenità e piacere.
Preconcetto 1: "Non mi serve"
Se ami il tuo lavoro e sei soddisfatta della tua situazione lavorativa, forse ti dici:
"Non mi pesa pensare sempre al lavoro, perché è la mia passione, perché mi diverte, perché ...".
E quindi non ti concedi del sano riposo e non crei spazio per altro poiché ti convinci di non averne bisogno.
Preconcetto 2: "Non si può"
La tua difficoltà a staccare davvero dal lavoro potrebbe nascere da convinzioni legate al tuo modo di vedere le cose, alla tua mentalità e al significato che attribuisci al lavoro all'interno della vita di una persona.
In questo caso il tuo mantra potrebbe recitare "non si può":
"Non si può riposare tanto"
"Non si può staccare dal lavoro al 100%"
"Non si può desiderare una vita in cui lavoro non assorbe tutte le energie e tutti i pensieri"
Da dove vengono questi preconcetti? Semplicemente dalla cultura in cui sei cresciuta.
Perché viviamo in una parte del mondo in cui il lavoro, la performance, il fare, l'essere estremamente impegnati sono valori considerati positivi. E, viceversa, i concetti di riposo, ozio o lentezza vengono spesso connotati di un'accezione negativa.
Preconcetto 3: "Non ci riesco"
Se non sei del tutto soddisfatta del tuo lavoro o della tua posizione, può essere che il tuo problema sia non riuscire a staccare dal rimuginamento - quel continuo frullo di pensieri del tipo:
"Devo cambiare… devo fare qualcosa… bisogna che questa situazione migliori…"
In questo caso è possibile che, quando provi a distrarti e a prendere mentalmente le distanze dalla tua situazione lavorativa, questi pensieri ti rincorrano e ti perseguitino.
Preconcetto 4: "(Io) non posso"
L'idea che "non si può" (fermarsi, riposare, oziare, ...) accompagna molte persone, perché è figlia della società in cui siamo cresciute e, spesso, dei valori e degli esempi che ci sono stati trasmessi in famiglia.
È possibile che tu non sia vittima di questo preconcetto, o che abbia lavorato per restituire al riposo un'accezione positiva. Anche in questo caso ideale, però, potresti coltivare altri preconcetti che portano con sé questo tipo messaggio.
"Anche ammettendo che 'si può'... IO, personalmente, non posso staccare dal lavoro".
Perché? Ci sono diverse "ottime" ragioni che puoi fornirti:
- "Il mio team non è abbastanza autonomo per cavarsela da solo"
- "Ci sono cose che posso fare solo io"
- "Nessuno come me fa bene determinate attività"
- "Se non mando questa email entro stasera il mondo crollerà"
Quattro strategie per riuscire a staccare dal lavoro
Come riuscire a non pensare sempre al lavoro e (ri)cominciare a sentirti leggera nel tuo tempo libero? Ti propongo quattro strategie che puoi sperimentare.
Supera i preconcetti che ti limitano
Appurato che nel 99,9% dei casi il motivo per cui non riesci a staccare dal lavoro è legato a qualcosa che ti stai dicendo, la prima cosa che puoi fare è lavorare su questo.
Le cose che ti dici, infatti, sono dei preconcetti, cioè punti di vista non necessariamente fondati su fatti reali e dati oggettivi.
Lavora per passare dalla prospettiva che al momento ti limita (per esempio, "Dovrei riposarmi di più ma non posso", o "non ci riesco", "non mi serve", ecc) a un punto di vista 'potente', nel quale riconosci che "si può" staccare e riposare davvero e che hai tutte le risorse per renderlo possibile.
E come modificare i tuoi punti di vista?
Il primo passo da fare è metterli in discussione. Riconoscere che non si tratta di verità assolute, ma di prospettive parziali e non sempre fondate.
Per esempio:
- chi ha detto che "non si può" (fermarsi, riposare, oziare, ...)? Siamo sicure che tutte le persone che hanno un rapporto sano con il lavoro siano indolenti o poco interessate al proprio lavoro?
- chi ti dice che, con i dovuti accorgimenti, non puoi allontanarti dalle tue responsabilità a tempo debito? Hai davvero provato a fare tutto il necessario per riuscirci, per esempio lavorando sulla tua capacità di delega o sulla tua assertività?
- cosa ti fa dire che non ti serve staccare e riposarti solo perché il tuo lavoro ti piace? L'amore per il tuo lavoro non lo rende meno stancante o stressante
Datti buone ragioni per staccare
Per passare dal "devo" al "voglio staccare" il presupposto è che i benifici che trai dal riposarti e non pensare sempre al lavoro siano superiori ai vantaggi che hai a lavorare con una matta e pensare continuamente alle tue responsabilità.
Può sembrare scontato, che i vantaggi siano superiori, ma non è detto.
A volte impieghiamo un sacco di energie soltanto per continuare a confermare - a noi stesse prima di tutto, e poi anche agli altri - l'idea che abbiamo di noi.
Se sei abituata a vederti, per esempio, come gran lavoratrice, persona super responsabile e in grado di gestire enormi quantità di stress, tenderai a fare ciò che serve per continuare a confermarti questa idea: lavorare molto e non staccare mai davvero.
Per superare il vantaggio di sentirti certa della tua identità, che leghi così profondamente alla tua identità professionale, è necessario che dall'altra parte - sull'altro lato della bilancia - ci siano dei vantaggi molto significativi.
Serve che nel tuo tempo libero ci siano cose che ti danno piacere, che ti ti nutrono, che ti fanno crescere e ti fanno sentire bene. In un modo che il lavoro non può o non riesce a darti.
Perciò passare dal "devo riposarmi" al "voglio riposarmi" passa per il riempire il tuo tempo libero di cose che veramente ami - cose che ti fanno stare bene.
Se non curi questa parte della tua vita, quindi se non curi tutto ciò che c'è al di fuori del lavoro, è molto facile che tu ricada nella trappola del "penso al lavoro continuamente", perché quella è l'unica parte della tua vita da cui trai stimoli e nutrimento.
Perciò, se non ricordi neanche più quali sono i tuoi interessi e non coltivi un hobby da quando eri piccola, datti da fare e trova qualcosa che ti faccia veramente gioire del tuo tempo libero.
Crea le condizioni pratiche
Come scardinare l'idea che non puoi fermarti perché "il mondo non va avanti senza di me", "i miei colleghi sono perduti senza il mio contributo", eccetera eccetera?
È necessario che crei le condizioni pratiche per poterti veramente staccare dal lavoro.
Per esempio, hai bisogno di delegare di più e meglio. Che significa chiedere nel modo migliore ciò di cui hai bisogno e monitorare con costanza i risultati. Per non trovarti più a fare nottate impreviste o a trascorrere il weekend davanti al pc per recuperare un tentativo di delega che non è andato come volevi.
Magari ti serve gestire meglio le richieste dei tuoi superiori. Che non vuol dire porti nella posizione di quella non disponibile, ma stabilire dei confini e difenderli in maniera assertiva.
Per fare sì che ciò che arriva sulla tua scrivania - e che da questa passa poi alla scrivania dei tuoi collaboratori - sia sostenibile, cioè realmente gestibile nei tempi e con le risorse che avete a disposizione.
Infine, se davvero non vuoi pensare al lavoro nel tempo libero, parti dalle azioni più banali (e per questo, spesso, sottovalutate): spegni quel benedetto telefono aziendale. Non scaricare la mail sul telefono personale. Non accendere il pc. E, se necessario, rifletti sui confini di cui hai bisogno nelle relazioni con i colleghi.
Per esempio, se tanti dei tuoi amici sono anche colleghi, probabilmente vi vedete al sabato sera e passate il 97% della serata a parlare di lavoro. Perciò valuta di dire: "Ragazzi, forse ci farebbe bene parlare d'altro e staccare ogni tanto da questo genere di discorsi".
E se questo non funziona puoi valutare di prendere un po' le distanze dalle frequentazioni che ti rendono difficile staccare dal lavoro, almeno nei periodi in cui ti senti più stanca, stressata e sotto pressione.
Riconosci i "sì" dietro ai tuoi "no"
Alla fine, se ci pensi, tutte le cose di cui abbiamo parlato hanno a che fare con il dare un nuovo significato ai "sì" che scegli di dire e ai "no" che poni agli altri.
Perché per proteggere il tuo benessere e staccare dal lavoro hai bisogno di dire alcuni "no". Ma tutti i "no" che dici in questo ambito sono "sì" che dici finalmente a te stessa. Sono "sì" che riservi alle attività che ami fare e alle persone con cui ami stare.
E allo stesso modo, ogni volta che sei tentata di dire di sì all'ennesima riunione fuori orario, all'ennesimo "Scusa, ti fermi un attimo nel tuo ufficio che guardiamo giusto un'ultima cosa?", o alla telefonata all'ora di cena… stai dicendo "no" a te, ai tuoi interessi e alle persone che ami.
Dai la priorità al tuo benessere
La prossima volta che rinunci a uscire in orario dall'ufficio o accendi il pc nel weekend, ricorda che non prenderti cura di te ha un costo. In termini di tuo benessere generale e anche di produttività, lucidità e capacità di concentrazione sul lavoro.
Nessuno può essere energico, concentrato e performante se dorme poco e male, pensa sempre e solo al lavoro e non ha altri interessi o passioni al di fuori di questo.
Nessuno. Neanche tu. Nemmeno se il tuo lavoro ti piace tanto.
Se ti senti pronta a cambiare le cose puoi iniziare con lo scegliere un impegno irrinunciabile con te stessa (per esempio, uscire dall'ufficio entro un certo orario) e allenarti a difendere quel confine in tutte le interazioni e situazioni quotidiane.
Puoi trovare un supporto prezioso nel workbook Coltiva la tua assertività, che ti aiuta a fare tuo un modo di esprimerti fermo e diretto - e anche pacato e collaborativo.
E se, per quanto di sforzi, fatichi a restare salda nelle tue posizioni, con una sessione di coaching Prisma possiamo lavorare insieme per sbloccare ciò che ti frena e imparare a esprimere i tuoi bisogni senza timore.